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Notiziario Regionale del 30 Marzo 2024 18:45

regia 30/03/2024


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Speaker 0: E iniziamo

Speaker 1: la notizia. Contro radio notizie ore diciotte e quarantacinque in punto la linea torna l’informazione a cura della redazione regionale di Contro Radio in studio Sandra Salvatore. Iniziamo il nostro GR con una notizia sull’autismo è quello che si profila all’orizzonte è un presidio di protesta per Italy, un orizzonte molto vicino, perché parliamo del 2 aprile, giornata della consapevolezza autistica. Autistica. Dicembre infatti la regione toscana ha approvato una nuova delibera che regola alcuni servizi di assistenza che non rientrano nella sanità pubblica ed è accaduto che svariate famiglie non ricevano più quel contributo di circa 450 euro al mese per le terapie ABA svolte nel privato.

Che cosa sono le terapie ABA? Sono trattamenti educativi, soprattutto per bambini e adolescenti finalizzati a migliorare I loro comportamenti, l’autonomia in tante sfere di vita, dalla capacità di vestirsi fino all’alimentazione. Al tempo stesso limitano atteggiamenti indesiderati come l’aggressività. I genitori per queste cure spendono anche 1500 al mese e questo si legge sulle pagine di Repubblica, costi che molti di loro, almeno nella SLCentro, stanno ora coprendo da soli. La Regione Toscana è particolarmente attenta ai problemi dell’autismo ed avvicina alle famiglie che si trovano ad affrontare situazioni di difficoltà legate a questo disturbo.

La Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo il prossimo 2 Aprile consentirà di fare il punto sugli interventi di aiuto e sostegno da parte della Regione. Lo ha detto il Presidente della Regione Eugenio Gianni che insieme con l’Assessore al Diritto alla Salute Simone Bezzini risponde alle preoccupazioni delle famiglie, appunto delle persone autistiche, facendo chiarezza su alcuni punti per Bezzini. Si tratta di un tema di carattere nazionale. In Toscana negli anni sono state rimborsate alcune tipologie di servizi assistenziali non previsti dal sistema sanitario tra cui anche la terapiaba si spiega in una nota. A dicembre 2023 la DELIBERA è stata sostituita con la numero 1481-2023 che disciplina una nuova procedura per I pazienti con patologie gravi per accedere a cure anche di natura farmaceutica, non previste proprio nei livelli essenziali di assistenza.

La terapia ABBA si collaca proprio in questo quadro e così di fronte alle preoccupazioni emerse alle criticità segnalate la regione ha costituito proprio in questi giorni un tavolo tecnico al quale siederanno I dirigenti regionali di competenza professionisti sanitari dei dipartimenti di salute mentale da ciascun ASL e rappresentanti delle associazioni dei genitori di persone autistiche indicati dal tavolo Autismo Regionale. Qualche dato, proprio ancora in tema, una persona a suo 80 nella fascia di età fino ai 18 anni è affetta da autismo. Il dato è riferibile all’ASL Toscana Sud-Est, provincia di Arezzo Siena e Grosseto, dove ogni anno vengono fatte oltre 109 diagnosi. Il dato però è sottostimato, chiarisce il dott. Ettore Caterino, neuropsichiatra infantile, responsabile della rete aziendale dedicata all’autismo, perché non tutte le persone interessate si rivolgono ai servizi per una diagnosi, oppure alcuni casi restano sotto soglia perché pauci sintomatici o semplicemente neurodivergenti.

Passiamo alla cronaca, Luca, una donna perseguitata e segregata in casa, un’altra persona invece percossa violentemente tutto nonostante I divieti di avvicinamento gli autori delle due aggressioni avvenute a poca distanza una dall’altra in Valle del Serchio e in Garfagnana due uomini compagni di vita delle vittime sono stati arrestati dai carabinieri. Elemento comune tra I due episodi il fatto che entrambi gli aggressori erano stati già sottoposti a provvedimenti giudiziari per gravi violenze alle loro compagne ma nonostante questo avevano violato I divieti E proprio la violenza di genere al centro della trasmissione un 25 novembre al mese che va in onda, lo ricordiamo, all’ultimo venerdì ogni mese su queste frequenze, l’educazione affettiva e come la vivono I giovani, quali parole se ne hanno usano per esprimere quello che sentono con Chiara Brilli ne abbiamo parlato, discusso ieri all’interno della seconda puntata dove è intervenuto anche Andrea Bagni, già docenti di italiano e storia dell’istituto Gramsci Caines di Prato, membro del Comitato Civico, impariamo a dire noi, per il contrasto alla violenza maschile contro le donne del circolo ARCI. 25 aprile, sentiamolo.

Speaker 0: Il punto di partenza è quasi sempre il fatto che cresciamo tutti ancora dentro una cultura diffusa che quella di fatta di tanti stereotipi, fatta di tanti ruoli e noi partiamo quasi sempre da ragionare su queste stereotipi che sono per I maschi sono stereotipi di possere ma sono anche pesantissimi da portare Perché devi sempre essere all’altezza di questi modelli che fa uno suo uomo e non deve chiedere mai. Dal Marco Folo mi racconto, lì sono quasi sempre partita da una dimensione narrativa, e il racconto di un ragazzo che era arrivato ovviamente in forma anonima per email insieme a un altro centinaio, era della sua prima volta di un rapporto sessuale e diceva che era talmente ferorizzato da non essere all’altezza, diciamo, della prestazione che un vero uomo dovrebbe fare che naturalmente con questo fiori addosso era stato un disastro e anche molto la non parola che fa male perché sono dei modelli che rendono molto difficile per I ragazzi esprimere I propri sentimenti è come se gli mancasse un vocabolario delle emozioni e dei sentimenti, per cui si censurano anche le espressioni sentimentali.

Speaker 1: Noi gliel’abbiamo dato noi o gliel’abbiamo manomesso questo vocabolario?

Speaker 0: Io credo che non gliel’abbiamo dato perché secondo me anche la generazione dei maschi adulti, una generazione che ha difficoltà a mettere in parola l’approccio a dimensione interiore. Però se tu non hai la capacità di esprimerla, la sofferenza, di attraversarla, non hai qualcuno accanto con cui parlare, e allora può diventare rabbia e la rabbia può diventare violenza. Quello che cerco sempre di dire quando intervengo nelle scuole con I ragazzi è che liberarsi da certa roba per I maschi è qualcosa proprio di liberatorio, si può crescere

Speaker 1: liberi. Giornata di molte polemiche oggi soprattutto dal mondo dell’istruzione. Cominciamo dall’associazione degli amici della Scuola Normale Superiore di Pisa che ha discusso al suo interno la mozione approvata a maggioranza dal Senato Accademico della Scuola il 26 marzo di quest’anno, in particolare il punto in cui si chiede al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di riconsiderare il bando scientifico emesso il 21 novembre dello scorso anno in attuazione dell’accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele. I numerosi membri dell’associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di considerazione del bando, ritenendo che istituzioni universitarie come la normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli si legge nella nota, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale. Interviene anche il consolo onorario di Israele per la toscana Marco Carray.

Trovo ridicole e vergognose le motivazioni con le quali la Scuola Normale di Pisa ha deciso di interrompere le collaborazioni in atto con gli atenei israeliani. Si parla di collaborazioni su tecnologie civili che però secondo l’università potrebbero essere utilizzate da Israele per uccidere le persone a Gaza. Seguendo questo teorema, giunge Carrà in una nota, allora potremmo dire che sulle mura della normale gronda il sangue di centinaia di migliaia di persone, quante ne furono uccise dalle bombe a Nagasaki. Ero Shima, eminente allievo della normale, lo possiamo vedere anche nel sito della scuola che se ne vanta e a ragione è stato Enrico Fermi per il console onorario si conclude la normale sotto un falso pacifismo prende la parte di coloro che invitano all’odio e non alla pace rinnegando il valore universale appunto che incarnano l’università e la ricerca. Invece su altro fronte arrivano le dichiarazioni del rettore di Unistrasi, l’università per stranieri di sena, Tommaso Montanari.

Il messaggio deve essere forte e chiaro. Il nostro contributo alla ridefinizione di una identità occidentale è anche quello di affermare chiaramente che la cultura islamica non è nemica, non è una minaccia. Anzi, proprio in Italia possiamo affermare che nell’intreccio multicolore della nostra storia collettiva c’è anche il filo, così meraviglioso, della cultura dell’Islam. Lo scrive Montanari nella lettera alla Comunità Academica di Accompagnamento al suo decreto che porterò, dice, a ratifica del prossimo Senato Accademico che dispone per il 10 aprile la sospensione dell’attività didattica per la grande festa islamica della rottura del digiuno del ramadan. In questo momento terribile, un momento in cui tutto l’Occidente si fa complice del massacro senza fine di Gaza, spiega che è importante dare un segno preciso di amicizia e condivisione con le persone che fra noi assieme in Italia e nel mondo si riconoscono nella cultura islamica.

A proposito di stranieri non si smonta la polemica tutta dedicata a mettere rivolta a quell’idea di mettere un limite al numero di alunni non italiani che porta la firma del ministro Valditara. Ci aveva provato anche Gelmini a fissare il trenta per cento. Una soglia mai rispettata da nessuno dicono I presidi degli istituti scolastici Toscana e della Toscana. Valditara infatti ehm sulle sue dichiarazioni loro intervengono e a questo proposito si aggiunge anche la nota del sindaco Matteo Biffoni. Valditara venga a Prato, si legge sempre sulle pagine del quotidiano repubblica, così vede come funzionano le cose, il lavoro straordinario fatto dai nostri insegnanti per I bambini che ne escono formati e più maturi e vorremmo dire a Salvini continuano I presidi e a val di Tara che siamo già tutti fuori quota.

E sempre su questo argomento interviene anche la di Giorgi di Italia Viva, l’onorevole Rosa Maria di Giorgi, dalla scuola passa la formazione dei nostri cittadini e dunque della nostra democrazia oltre che della nostra economia e della nostra cultura, l’aumento della presenza di alunni stranieri nelle nostre classi è indubbiamente un fenomeno nuovo con cui confrontarci per far sì che sia un fattore di arricchimento e non di penalizzazione. Ma questo non può essere fatto a colpi di tweet o slogan, con percentuali assetiche che non tengono conto della realtà specifica, lo afferma l’onorevole. L’integrazione è un processo complicato che necessita di attenzione e competenze specifiche e anche della capacità di adattare le soluzioni a vari contesti. Voltiamo decisamente pagina e parliamo invece di altre polemiche polemiche nel pisano per la realizzazione di un impianto di accumulo a batteria BES da cinquanta megawatt progettato da una controllata spagnola della Saudita Abdul Tif Jamel e recentemente autorizzato dal Ministero dell’Ambiente della Sicurezza Energetica, sorgerà nelle campagne di acciaiolo nel comune di Fauglia a Pisa ma gli abitanti della zona hanno già costituito un comitato spontaneo per impedire la costruzione dell’impianto costituito da 56 container che contengono enormi batterie per un valore dell’operazione da 53 milioni di euro.

È stato il comune informare I residenti che però criticano l’amministrazione di aver taciuto loro fino all’ultimo momento l’ipotesi progettuale. Così si è costituito un comitato spontaneo di persone residenti in zona che definisce il progetto un mostro che si sta per realizzare e sta per arrivare sulle colline pisane di acciaiolo nel bel mezzo del caratteristico paesaggio toscano. Si chiama Besse un impianto elettrochimico di accumulo di energia elettrica naturalmente la paura dei residenti verte sull’inquinamento elettromagnetico, acustico, percettivo e quindi in una parola per la salute e data all’estrema prossimità. Mh così si legge nel progetto con alcune abitazioni. Torni a domani, domenica di Pasqua e ci abbiamo così alla conclusione del nostro notiziario, l’appuntamento con lo scoppio del carro, l’antica tradizione popolare di Firenze che si tramanda da oltre nove secoli, la riavvocazione ripercorre le gesta dei fiorentini alle crociate e del loro ritorno in città nel millecento uno.

La storia affida a Palazzino dei Pazzi le origini proprio dello scoppio di questo carro che come sapete è chiamato il Brindellone un carro trionfale che ancora oggi è scortato fino a Piazza del Duomo dagli armigeri del comune nei tipici costumi la forma attuale del carro ristorale al seicento la partenza del corteo con il brindellone avverrà come sempre dal deposito di Porta al Prato seguirà l’esibizione dei bandierai degli uffici in Piazza della Repubblica e il sorteggio del torneo di San Giovanni del calcio storico ferentino che precede di qualche minuto lo spettacolo pirotecnico alle undici poi lo scoppio poi e la e la messa in duomo come di consueto. Qualche nota invece riguarda proprio I musei, insomma le attività culturali che si possono fare nelle giornate delle ferie pasquali, uffici aperti per Pasqua e Pasquetta, il 31 marzo quindi gli spazi del complesso museale in via ordinaria e il prima aprile Galleria degli Uffizi a Giardino di Bobili in via straordinaria rimarranno aperti e ci siamo portati Così alle previsioni del tempo per domani sarà purtroppo molto nuvoloso in mattinata localmente velato nel pomeriggio probabili piogge sparse in particolare sulle zone di nord-oveste in mattinate fino al primo pomeriggio.

I venti saranno moderati meridionali, mari mossi o molto mossi a largo, le temperature saranno stazionari o lieve locale calo. Ricordo come vi è stato anche anticipato da Alias che torna infine l’ora legale quindi stanotte puntiamo le lancette alle due le spostiamo un’ora in avanti e così guadagneremo un’ora di luce. Davvero tutto? Vi lascio in compagnia di Alias da Sandra Salvato e da tutta la redazione di Controradio gli auguri per una buona

Speaker 0: Pasqua e un buon proseguimento di serata Controradio notizie”

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