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Tutti al voto!

Tutti al voto! Andrea Giorgi vicesindaco e candidato alle primarie del Pd a Scandicci

regia 20/02/2024


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Audio: Tutti al voto! Mirko Dormentoni presidente Q4 di Firenze

Video: Tutti al voto! Mirko Dormentoni presidente Q4 di Firenze

[Speaker 3]
La linea di Newsline passa agli studi di Controradio Web TV, dove dunque non ci ascoltate soltanto ma ci potete vedere anche sui nostri canali crossmediali, siamo nell’ambito dell’approfondimento politico, tutti al voto, do subito il buongiorno a Raffaele Palumbo.

[Speaker 2]
Ben trovati, l’abbiamo presa lunga perché anche loro l’hanno presa lunga, nel senso che è una campagna elettorale questa molto lunga iniziata a gennaio che finirà a giugno come giustamente ricordavi prima.

[Speaker 3]
E allora salutiamo subito il nostro ospite, stiamo parlando di Andrea Giorgi, vice sindaco e candidato per il PD alle primarie di Scandici, buongiorno.

[Speaker 1]
Buongiorno a tutte le ascoltatrici e a tutti gli ascoltatori.

[Speaker 3]
La scorsa settimana abbiamo avuto l’altra candidata del PD, Claudia Sereni, per delle primarie che si terranno, lo ricordiamo, il prossimo 17 marzo. Giorgi, vogliamo spiegare ai cittadini perché non si è riusciti a trovare una sintesi prima di un percorso che in altri contesti non si è scelto, come Firenze, che però viene giudicato comunque uno strumento di partecipazione importante.

[Speaker 1]
Sì, intanto ricordiamo che alle primarie ci saranno il 17 marzo, dalle 8 alle 20 per scegliere il nuovo sindaco di Scandici, potranno votare tutti i cittadini residenti, anche i sedicenni e i cittadini stranieri residenti a Scandici, quindi credo che sia un momento importante di partecipazione per ragionare insieme e discutere del futuro della città. Abbiamo provato a non riuscire a trovare un percorso di convergenza alternativo alle primarie anche perché molti di noi hanno vissuto una storia importante di dieci anni fa, dove abbiamo fatto le primarie anche dieci anni fa per scegliere il sindaco di Scandici, è stata una campagna elettorale importante quella di dieci anni fa, molto difficile e le cui ferite ancora oggi non sono totalmente rimarginate, quindi abbiamo cercato, con responsabilità, di trovare un percorso di sintesi. La maggioranza del Partito Democratico era per una soluzione diversa e per un percorso diverso, la maggioranza del Partito Democratico era più orientata verso la mia candidatura, però non ci sono state le condizioni per trovare una sintesi o per imporre una soluzione ad altri e quindi, ammesso che fosse mai giusto imporre una soluzione ad altri e quindi alla fine l’unica strada prevista dal nostro Statuto, dalle nostre regole è quella delle primarie, quindi facciamo le primarie in questo percorso aperto ai cittadini, lavorando per spiegare quali sono i nostri programmi, i nostri progetti e per vincerne.

[Speaker 2]
Per me è una cosa interessante le primarie per chi sarà il prossimo Sindaco di Firenze, in realtà le primarie stabiliranno chi sarà il candidato del Partito Democratico, perché poi dopo ci sarà da fare, per cui sono immagino che sia già iniziato, delle scelte per quello che riguarda una possibile coalizione, di questo che ci può dire?

[Speaker 1]
Sì, certamente poi la partita vera e le elezioni vere sono quelle del 8 e 9 di giugno che insieme alle europee decideranno anche le elezioni amministrative, noi veniamo però da una storia di governo importante che ha prodotto a scandicci risultati significativi, la città ha fatto un percorso ampio di crescita, di bellezza e quindi arriviamo a queste elezioni forti di un percorso significativo, è chiaro che non siamo autonomi come Partito Democratico ormai da molto tempo e quindi dobbiamo aprirci alle forze della società civile, alle forze politiche che condivideranno con noi un programma e degli obiettivi chiari e certi per i cittadini, per le imprese in questo momento complesso per la nostra zona industriale e di trasformazione sociale che in questo momento sta attraversando tutti noi, sia da un punto di vista demografico, una transizione ecologica che ci sta mettendo tutti di fronte alla crisi di come noi viviamo il territorio, viviamo i beni comuni, utilizziamo i beni comuni nelle nostre città, nelle nostre comunità, quindi è necessario continuare un percorso di cambiamento della nostra città e verificheremo naturalmente con programmi oggettivi chi potrà insieme a noi condividere un percorso di cambiamento. Naturalmente partiamo dall’aver condiviso in questi anni un percorso di governo con alcune forze politiche e quindi è evidente che da lì partiremo nella discussione, aperti però anche a tutte le altre forze sociali della città politiche che intenderanno con noi fare un percorso.

[Speaker 3]
Lei l’ha anticipato nella sua riflessione, qual è lo slogan della sua campagna alle primarie?

[Speaker 1]
Il mio slogan è continuare a cambiare insieme Scandicci, perché di fatto la realtà di Scandicci è un po’ particolare fortunatamente, e cioè la continuità non corrisponde alla conservazione, non corrisponde alla difesa dello status quo, alla difesa dell’esistente, la storia di Scandicci che ne ha trasformato la sua natura è proprio l’identità legata al cambiamento. Scandicci è una città che è cresciuta, lo diciamo spesso noi a Scandicci, rapidamente alla fine degli anni 60, all’inizio degli anni 70 per l’alluvione, per l’immigrazione dal mezzogiorno, ed è passata in pochissimi anni da 15 mila a 55 mila abitanti. Questo non solo ha significato che in quel momento mancavano i beni essenziali, mancavano le scuole, le strade, i servizi sanitari, mancavano le cose più importanti, ma significava anche che abitavano a Scandicci tante persone che però non si sentivano scandiccesi, perché non venivano da un’esperienza comune e allora quella città, chi l’ha amministrata, chi ha avuto il coraggio di mettere in cambio determinate politiche, ha lavorato perché quella città si trasformasse, perché quella comunità si identificasse in dei nuovi valori comuni che appartenessero a tutta la comunità, e quindi ha fatto un percorso di trasformazione e di cambiamento per ricercare nel cambiamento l’identità comune in cui ritrovarsi. Questa è la grande forza di Scandicci che non si è seduta come hanno fatto altre città della provincia di Firenze, di cui non faccio il nome ma che oggi hanno un percorso un po’ discendente della loro storia, del loro protagonismo.

Scandicci invece non è in questa fase, è ancora in una fase di crescita, non può fermare questa fase di crescita perché le città e le comunità che si fermano non rimangono stabili ma cominciano a decadere e quindi dobbiamo ancora alimentare il cambiamento, dobbiamo ancora alimentare, continuare a cambiare la nostra città per migliorarla, per migliorare la bellezza della nostra città, i servizi alle persone, dare disposti alle esigenze della zona industriale in questo momento critico dove abbiamo migliaia di lavoratori in cassa integrazione, artigiani che non sanno nella seconda metà dell’anno se riusciranno ancora a svolgere la propria attività, in questa fase molto complessa abbiamo bisogno di continuare a cambiare, abbiamo bisogno di una guida politica autorevole e esperta che sia in grado di guidare la nostra comunità in questo cambiamento.

[Speaker 2]
Cambiare come Giorgi? Nel senso che volendo usare categorie del passato, magari una parola che i ragazzi della FIGC in qualche modo usavano per accusare quelli più grandi del PC diversi anni fa, volendo mettere un’etichetta potrebbe essere più sviluppista, nel senso di costruire parcheggi, le è stata messa un po’ questa etichetta, lei ci si ritrova a proposito di come declinare il tema del cambiamento?

[Speaker 1]
Secondo me il tema non è questo, non è tra chi vuole costruire e chi non vuole costruire, dipende cosa noi portiamo al centro della nostra città, il completamento della città lungo l’asse della tramvia è un tema identitario, è una necessità, un bisogno della nostra città, non è che abbiamo fatto la tramvia così come semplice mezzo di trasporto, certamente è un mezzo di trasporto, l’utilizziamo tutti per andare a Firenze e per tornare, ma è uno strumento di trasformazione, è uno strumento intorno al quale andare a ripensare e completare la città di Scandicci per collocare quelle funzioni pubbliche prevalentemente e private al centro della città come elemento di identità in cui i cittadini si identificano come parte di quelle funzioni, di quell’identità, che vuole dire in concreto, per esempio intorno all’asse della tramvia abbiamo collocato alcune funzioni importanti legate alla formazione, è arrivato il Russell Newton, è arrivato il Polimoda, dovremo continuare questo percorso legato alla formazione pubblica, legato alla cultura, arriverà la nuova scuola di musica, stiamo costruendo una nuova scuola media indirizzo musicale innovativa, fatta con collaborazione con Indire, cioè siamo partiti dal nuovo modo di fare educazione e di fare scuola e poi ci abbiamo costruito i muri che consentissero agli insegnanti di cambiare, di misurarsi con un nuovo modello educativo, dovremo lavorare anche per capire di portare un campus per gli studenti vero, non degli alberghi a 5 stelle mascherati da campus per studenti universitari, ma veramente una struttura, una funzione sociale per chi viene ad abitare e a studiare a Scandici, sono questi strumenti di cambiamento, poi è chiaro che se arrivano 300 studenti che vengono ad abitare a Scandici perché studiano all’università, non è che li possiamo mettere in una tenda in mezzo al campo, è chiaro che costruiremo un edificio che li accoglierà, ma non è la cementificazione, non è il riempire dei vuoti con dei pieni, è portare lungo l’asse della tramvia nel centro delle città quelle funzioni di cambiamento che trasformano il territorio, che trasformano la nostra comunità e fanno di Scandici e continueranno a fare di Scandici una delle città più dinamiche e evolute del nostro territorio.

[Speaker 3]
In questa riflessione non possiamo non ricollegarci a quanto è avvenuto in questi giorni, alla cronaca di Firenze, mentre sono ancora in corso le ricerche per il quinto operaio disperso, ognuno di noi nella sua veste informativa, politica, istituzionale, ma anche familiare e individuale, di lavoratore e lavoratrice, si è posto dei quesiti rispetto a un’etica di un modello di sviluppo che forse deve cambiare direzione, ecco, in questo senso forse troppo spesso lo spazio pubblico è stato lasciato al privato.

[Speaker 1]
Sì, sicuramente i fatti gravissimi che sono successi devono farci riflettere, ma soprattutto devono farci cambiare il nostro modo di approcciare alla realtà, perché a volte succede nel nostro Paese in cui succedono fatti di questa gravità, l’indignazione nei momenti immediatamente successivi è molto forte, poi purtroppo questa indignazione cala e poi ci ritroviamo a prigionieri della nostra quotidianità, questo stavolta non può accadere, non può continuare ad accadere, quello che è successo deve portare noi stessi a cambiare il nostro approccio, deve portare a ritrovare un protagonismo pubblico sia per quanto riguarda i controlli nei confronti di certe situazioni che purtroppo si sono verificate e pare in quel cantiere, in quella situazione, ma deve anche far riflettere la politica e chi decide le norme e le leggi per quanto riguarda gli appalti pubblici affinché un segnale forte anche da questo punto di vista avvenga in questo settore perché una parte significativa degli investimenti in questo Paese lo fanno ancora i soggetti pubblici, lo Stato e quindi è necessario che le regole negli appalti pubblici per quanto riguarda i subappalti, per quanto riguarda le modalità di affinamento tutelino il lavoro, tutelino la sicurezza sul lavoro, tutelino quelle imprese che investono nella sicurezza del lavoro, perché ci sono anche imprese nel settore dell’edilizia che sono serie, siano oneste e che investono nella formazione, nella sicurezza e non c’è uno strumento pubblico che premia quelle imprese rispetto ad altre imprese invece che questo non lo fanno e questo non è giusto, è necessario che anche il segmento pubblico dia un segnale forte di priorità di andare a valorizzare chi invece nella sicurezza del suo lavoro investe.

[Speaker 2]
Grazie. Se lei dovesse vincere le primarie, Bentone è il candidato del PD che proverà a mettere a piedi una coalizione e ne abbiamo già parlato, se dovesse vincere invece Claudia Sereni la vedremo il sabato mattina al mercato, al banchetto del PD a fare campagna elettorale per la sua attuale concorrente?

[Speaker 1]
Certo che sì, nel senso che le primarie sono uno strumento interno di decisione su quale è il candidato, dopodiché io mi sento di appartenere ad una comunità politica da molto tempo, faccio politica a Scandicci dal 1997, con vari ruoli ovviamente, per me non è un opportunità, non è che sono iscritto al PD per opportunità, mi sento di condividere valori un progetto politico di lungo corso, di cui per certi aspetti sono stato anche protagonista e quindi è evidente che per me è la mia casa, è la mia vita a cui ho dato una parte importante della mia esistenza e quindi non è che la mia partecipazione a questa comunità politica dipende dal mio ruolo individuale, mi sono candidato perché ho sentito alle mie spalle una esigenza, una chiamata della mia comunità di dovermi assumere una responsabilità in questo momento e quindi l’ho fatta, non è un’affermazione, un volere imporre me stesso alla mia comunità politica, quindi se la comunità politica di Scandicci deciderà che la candidata è un’altra, ovviamente la sosterrerò dal giorno successivo per vincere le elezioni, come mi immagino succederà la stessa cosa se vincerò io.

[Speaker 2]
E’ cambiato il vento, perché c’è stato un momento in Italia un po’ populistico dove si vincevano le elezioni dicendo io non ho mai fatto politica.

[Speaker 1]
Penso che questo vento stia cambiando fortunatamente, stia profondamente cambiato perché alla fine i cittadini hanno misurato il fatto che questo pseudonovismo, in cui il nuovo sembra meglio, alla fine si sono ritrovati qualche rottamatore, si sono ritrovati degli ubriachi di Mojito Alpapete, si sono ritrovati Toninelli ministro delle infrastrutture, penso che gli italiani e gli scandiccessi questo non lo cercano e non se lo meritano, quindi credo che oggi nella politica a livello nazionale e anche a livello locale le persone stanno cominciando a tornare a capire che alla fine l’esperienza, la competenza, ma i valori veri e gli obiettivi non è solo buon governo, ma è capacità di visione di quelli che sono i problemi della città e anche però capacità di dare risposte concrete a quei bisogni, perché altrimenti le parole che poi non producono fatti e cambiamento reale della vita delle persone portano soltanto allontanamento dalla politica, ai problemi bisogna dare soluzioni, per questo facciamo politica, per cambiare la realtà della vita delle persone.

[Speaker 3]
Siamo in conclusione di questo spazio di tutti al voto, dopo il 17 marzo avremo il candidato del PD a sindaco per Scandicci, in questo poco meno di mese di campagna per le primarie come affronterà il percorso sul territorio, se c’è un appuntamento che vedrà la sua partecipazione e presentazione di fronte ai cittadini?

[Speaker 1]
Sì, i tempi sono molto stretti, per certi aspetti fortunatamente, almeno diciamo ci concentriamo molto nelle iniziative e quindi l’obiettivo è quello di stare il più possibile in mezzo alle persone, davanti alle scuole, in mezzo ai mercati, parlando direttamente con le persone, perché c’è la necessità di recuperare un rapporto diretto di fiducia e di costruzione di un rapporto umano con le persone che incontriamo. Il prossimo appuntamento principale per quanto riguarda la mia campagna elettorale, il 4 di marzo alla Cobrama, che è un’azienda storica di Scandicci, farò la presentazione della mia candidatura e delle mie linee programmatiche e sarà un’occasione per confrontarsi con la città rispetto agli obiettivi e ai progetti che abbiamo in mente per Scandicci.

[Speaker 2]
Ci risentiamo nei prossimi giorni con l’appuntamento di tutti al voto, che è sempre alle 8.40 e sempre è ascoltabile e rivedibile sia in podcast audio su www.contrario.it, su www.contrario.it trovate il video che è sui nostri social e che sta costruendo una gigantesca agenda, un archivio per quello che riguarda il dibattito politico, che è un dibattito anche culturale e di cittadinanza che riguarda le città che andranno al voto l’8 e il 9 di giugno di quest’anno, naturalmente c’è anche Scandicci, torneremo presto a parlare di Prato o anche perché in questo momento parleremo di Livorno, potrebbe accadere qualcosa a livello governativo per quello che riguarda un eventuale terzo mandato di sindaci con un numero di abitanti nei comuni più elevato, sapremmo dirvi presto di questo.

[Speaker 3]
Il 27 febbraio sarà al nostro ospite qui in tutti al voto Matteo Biffoni, attuale sindaco di Prato ma potrebbe essere molto altro, su vari fronti staremo a vedere, nel frattempo vi ricordo gli appuntamenti di domani sempre alle 8.40 sulle nostre frequenze su Controradio Web TV, ci sarà nei nostri studi il co-portavoce di Europa Verde, Verdi, Firenze e Gidio Raimondi e poi i Cinque Stelle con il capogruppo in Palazzo Vecchio, Roberto De Blasi. È tutto per il momento, ringrazio Andrea Giorgi per essere stato con noi, noi ci spostiamo in acquario e dunque in redazione ma anche in radio sulle nostre frequenze per proseguire con la programmazione di Newsline.

Leggi l’articolo su: ControRadio.it

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