Funaro: “tra i giovani “c’è un malessere diffuso” Redazione web
Livorno: Mattarella partecipa alla cerimonia della Marina militare Redazione web
🎧 Firenze, Villa Monna Tessa rinascerà come Student Housing da 480 posti letto Redazione web
Firenze: 2.200 persone controllate da Pol-Cascine, 52 denunce Redazione web
Firenze: ristoro IMU per chi passa da locazione turistica ad affitto residenziale in area UNESCO Redazione web
Toscana: sindacati in piazza per rinnovo contratto metalmeccanici e contro crisi industriali Redazione web
🎧 Overtourism: blitz di Salviamo Firenze contro ‘svendita’ città a ricchi Redazione web
Firenze: ritardo nel bilancio di previsione, è polemica in Consiglio comunale Redazione web
Speaker 1: Nuovo appuntamento su Contro Radio Web TV e sulle nostre frequenze con tutti al voto. Buongiorno Raffaele Palumbo.
Speaker 0: Buongiorno buongiorno a te, ecco l’Oio che ci ascolta e che ci guarda sui nostri canali video social.
Speaker 1: Ospite oggi nei nostri studi il sindaco di Bagnaripoli, esponente di Italia Viva, benvenuto Francesco Casini.
Speaker 2: Buongiorno a tutti.
Speaker 1: Entriamo subito nel vivo Casini, lei nel novembre del 2022 passò dal Partito Democratico al partito di Renzi di cui si è conclusa l’Aleopolda, la dodicesima edizione, proprio pochissimi giorni fa, con tutte le conseguenze che poi commenteremo e disse per me oggi questa è l’unica casa possibile per I riformisti. È ancora così?
Speaker 2: Beh sì, direi proprio di sì, nella visione di città per quanto riguarda Firenze, nelle idee di Europa che praticamente in questi giorni si aprano I 100 giorni dalle prossime elezioni europee e dove c’è volontà di più Europa, c’è volontà di andare oltre a quelli che sono anche in qualche modo I ruoli, I compiti che l’Unione ha nei confronti dei suoi cittadini, della sua comunità, ci vogliano gli Stati Uniti di Europa e a me queste idee, le idee riformiste, idee liberal-democratiche che stanno dietro, che guardano ai diritti sociali con grande attenzione ma anche a uno sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità, io mi ci ritrovo perfettamente.
Speaker 0: Noi commentiamo anche la Bibbia che per più di un miliardo di persone è la parola di Dio, però c’è questa frase che dice che le sentenze non si commentano, che è una cosa che non ho credito, che veniva a passare a commentare tutte le sentenze. Caso Konzip, lei delle soluzioni dell’altro giorno che pensa volando alto e non estando naturalmente nella vicenda giudiziaria?
Speaker 2: Ma certo, sulla vicenda giudiziaria non entro, ma io ero profondamente convinto di quello e sarebbe stato poi il giusto epilogo di una vicenda che però racconta un po’ un Paese che spesso sul giustizialismo e spesso sull’accusa facile, permettetemi di dire così, si è costruito e si è smontato delle carriere, si è smontato delle vite, si è impedito anche dei percorsi di governo. Sette anni che raccontano la storia oltre a quella politica, ma anche la storia di tante vite, di tante persone che comunque si sono trovate loro malgrado in qualche modo compromesse, stravolte le proprie vite e che poi dopo sette anni vengono invece assolti perché il fatto non sussiste e perché il fatto non commettere a ato. Cioè pensiamo quindi non solo il fatto non sussiste ma il fatto non commettere a ato. Quindi invece ci ricordiamo tutti le paginate che ci sono state, le narrazioni che ci sono state ed evidentemente anche le conseguenze politiche da cui ne sono derivate. Questo deve far riflettere il nostro Paese non solo sulla necessità del garantismo, non solo sulla necessità che la giustizia sia più rapida, ma anche del fatto che bisogna costruire una cultura che non ti sbatte in prima pagina e soprattutto una cultura che permetta alle comunità di valutare che un avviso di garanzia è un qualcosa che va in realtà a vantaggio di chi è sottoposto ad una indagine e non va invece a essere una preventiva sentenza di giustizia troppo frettolosa che poi, come dire, nei media, su una pagina di un giornale si trova fondamentalmente condannato.
Speaker 0: Certo, vediamo conseguenze politiche a questa cosa naturalmente.
Speaker 1: Sì, non è stata oggetto della Leopolda come commento, perché temporalmente veniva dopo, però queste riflessioni che lei sta facendo sono state condivise nell’ambito dei commenti e degli interventi sui dossieraggi che hanno visto anche l’onorevole Boschi e altri interventi inserirsi su questo rispetto ai fatti del 2019 che coinvolsero Matteo Renzi. Matteo Renzi. Ma dalla Leopolda ci avviciniamo verso Palazzo Vecchio, corsa alle amministrative, quadra all’interno della coalizione di centro-sinistra, lo strappo definitivo con Italia Viva dalla Leopolda si parla della sua figura come figura ingombrante che sarebbe stato l’ago della bilancia per quasi un veto del sindaco Narvella rispetto a un suo possibile ruolo da vicesindaco. Cosa c’è di vero in tutto questo e anche di peso in tutto questo?
Speaker 2: Insomma, non è sui destini di Francesco Casini si può basare sulle alianze, ma sull’idea di città. Non possiamo pensare il mio nome, me lo trovo continuamente sui giornali, da una parte vi dico fa anche piacere perché vuol dire che qualcosa di buono, nella mia esperienza ormai ventennale di amministratore pubblico l’ho fatta, perché sennò non viene nemmeno accostato a certe posizioni così divertici, così di responsabilità, questo fa piacere, però me lo trovo scritto sui giornali. Lei non
Speaker 0: sa niente?
Speaker 2: No, ma non c’è una trattativa che va sul mio nome specifico e io non posso credere ci sia un veto da parte del sindaco Nadella, anche perché conosce che le mie qualità, anche la mia capacità di mediazione, conosce anche e sa bene che io ho sempre lavorato con grande attenzione. Se così ci fosse sotto Vancova allora sarebbe abbastanza da rifletterci, ma non voglio nemmeno pensarlo. La questione in realtà è in verità, perché è una tendenza anche a screditare, un rapporto è una posizione pulite e invece seria. Non è una questione di chi fa il vicesindaco delle poltrone da assegnare. Non è così, qualcuno la mette in giro evidentemente ad arte, ma la realtà è una visione di città, è una città che deve anche in qualche modo cambiare e io non sto dicendo che tutto è stato sbagliato in questi anni, sarebbe ingiusto, non è corretto, molte le honche condivise, così come la condivise Italia Viva, ma su certe altre materie, su certe altre iniziative deve essere preso sicuramente una posizione più netta e è la visione di città che è evidentemente diversa, è una visione di città che poggia sulla necessità di ad esempio di portare avanti delle infrastrutture, di portare avanti delle iniziative che sono da troppo tempo attese nella nostra città, c’è una visione diversa ad esempio sulle risorse che vengono impiegate per lo stadio.
Si sta parlando di 170 milioni di risorse pubbliche che a nostro avviso, e lo dice una forza centrista, dovrebbero essere invece impiegate per investimenti pubblici dove non si trova il privato che investe. Penso alle scuole superiori, penso all’edilizza sociale, socializing, la rigenerazione di aree che oggi risultano in qualche modo degradate, penso al Parco delle Cascine che ha bisogno di investimenti importanti, quelle risorse potrebbero andare su questi interventi e lo stadio, e lo dice un tifoso della Ferentina, penso sia nota a tutti, dovevano andare invece, doveva essere realizzato dal privato visto che non c’era questa opportunità. C’era l’opportunità e andava a volta a mio avviso e al nostro avviso, assolutamente al volo.
Speaker 0: In ogni caso la questione è definitiva, lo scambio, il volare di stracci è stato reciproco, soprattutto è stato prima delle poltroni, nel senso che Renzi, durante l’allopolda, ha detto che il PD dovrebbe chiamarsi il partito delle poltroni, il PD ha detto no, volevano solo poltrone per cui non importa, è un tema che andrebbe disinnescato questo.
Speaker 2: Andrebbe disinnescato perché appunto bisogna parlare di contenuti, se parliamo di poltrone, se parliamo di incarichi, deviamo la discussione, invece il tema è sulle questioni che riguardano la città e se ripeto sono tantissime dal traffico agli investimenti, alla sicurezza, dalla maggior pulizia della città, a temi che per molti si è fatto anche una discussione ideologica, ad esempio la votazione in borsa delle multoutility, altro non serve portare dei capitali privati in una realtà partecipata da parte del Comune, ma che se ha bisogno di fare investimenti, gli investimenti li fai o con I capitali privati o con capitali pubblici, ma che poi si trasferiscono inevitabilmente sull’ATARI, Quindi sulle tasse dei cittadini. Ecco io da questo punto di vista, oggettivamente, noi da questo punto di vista abbiamo una visione diversa, perché vorremmo non aumentare la pressione fiscale sui cittadini, ma se non attiviamo iniziative innovative, iniziative di modernità purtroppo sappiamo benissimo che costi come l’Atari saranno destinati a crescere nel prossimo futuro perché manchiamo di impianti, manchiamo di soluzioni definitive per chiudere il cilio dei rifiuti e questo non può che comportare costi maggiori e quindi un aumento dell’atari nei prossimi anni. Sono tutti I temi su cui bisognerà discutere e non discutere su vice sindaco o su altri temi che
Speaker 1: in certi momenti ci portano
Speaker 2: fuori strato.
Speaker 1: Questi erano temi divisivi al tavolo con l’alleato sinistra italiana all’interno della coalizione del Partito Democratico, sinistra italiana che è stata inizialmente ma anche dopo insomma in itinere fortemente, come possiamo dire, impattante per quanto riguarda una decisione anche definitiva in vista di un possibile accordo.
Speaker 2: Da quello leggiamo sui giornali, sì, c’è stata anche più volte ribadito, è stato messo dei veti. In realtà io ho sempre detto che tra il Partito Demorato e Italia Viva, almeno con il Partito Demorato che conosciamo, c’era anche diversa affinità. L’autorizzazione in borsa del Multitility è stata spinta in primis dai sindaci del Partito Democratico, è stata spinta in primis dal Partito Democratico, penso sui termi infrastrutturali come l’aeroporto ci sia a continuità con quello che è stato detto, credo l’abbia ribadito anche il presidente Gianni nei giorni scorsi, c’è sicuramente volontà di andare avanti. Quindi voglio anche capire quali sono adesso I programmi del futuro centrosinistra, mettiamola così, della coalizione attuale che va da sinistra italiana, forse anche movimento 5 Stelle fino ad arrivare al Partito Demorato e capire quale sia il reale programma, perché su certi temi credo che forse tra Italia viva e il Partito Demorato c’è affinità mentre non c’è con ad esempio forse sinistra italiana. Per cui credo ci sia da sciogliere anche lì diversi temi.
Voglio capire come si pone ad esempio sinistra italiana sul tema delle risorse pubbliche impiegate sullo stadio, che sono risorse pubbliche come dicevo prima estremamente importanti, oggi è stato ritrovato pure 55 milioni ma sappiamo dovranno essere ritrovati altri almeno 60 milioni dalla futura amministrazione. Ecco, voglio capire come si può andare avanti e come si può continuare per portare avanti questo progetto che è un appalto pubblico anche molto lungo e dove saranno tagliate le risorse per trovare la copertura economica dello stadio.
Speaker 0: Mi ha messo in imbarazzo la frase della Pascale che ha detto Renzi è l’unico erede di Silvio.
Speaker 2: No, imbarazzo no. Non so se è l’erede di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, Sicuramente io sono convinto che tanti elettori di formazione liberale, democratica, possono guardare sicuramente a Italia Viva come la casa delle proprie idee. Poi un conto è Berlusconi, un conto è la sua vita e quello che ha rappresentato nel Paese è un conto ItaliaViva che è una cosa ben diversa, ma io sono convinto tanti elettori di centro potranno trovare in ItaliaViva la propria casa, la casa delle proprie idee e delle proprie convinzioni politiche, questo è quello che conta. Poi dirigenti politici, lasciamo fare, quello che invece penso sicuramente può trovare spazio è la rappresentazione delle proprie idee nell’area di centro e liberal-democrate
Speaker 0: con che eleganza ha detto un conto Perlusconi nella sua vita nel bene e nel male naturalmente,
Speaker 2: che è ben diversa, questo bisogna dirlo
Speaker 1: veniamo al tema delle primarie, primarie che non ci sono state a Firenze che non hanno portato a un confronto anche con la disponibilità di Stefania Saccardi, vostra candidata, primarie che ci sono state a Bagnore Ripoli. Certo. Hanno visto la vittoria per appunto le primarie del PD di Francesco Pignotti con il 61,3%, parliamo di un suo assessore, dunque in qualche modo anche una valorizzazione del lavoro svolto dalla Giunta in questa sintonia PD Italia Viva che sul territorio di Bagnorri e Ripoli si manifestava nei fatti.
Speaker 2: Io penso ci possa essere, anche qui si sta parlando dei programmi, di volontà di proseguire magari un lavoro su determinati temi che non deve essere per forza rigido, ma può essere sicuramente affinato ogni anno che passa e fa storia a sé, per cui ogni anno deve essere sicuramente anche rivista la programmazione. Però io sono convinto, sicuramente nel voto anche a Francesco Pignotti che ha vinto abbondantemente le primarie con oltre il 60%, il 63% circa, C’è sicuramente anche l’idea di tanta cittadinanza che ha condiviso con questa amministrazione comunale il percorso e I progetti che sono stati attivati. Credo a Bagnaripoli si possa a ragione dire che è un comune che è cresciuto in importanza come centralità nell’ambito della città metropolitana di Firenze, sono state fatte iniziative importanti, si sono creati 2.000 posti di lavoro soltanto negli ultimi quattro anni e per me è una cosa speciale e vi dico, Mi sono anche molto commosso quando lo scorso anno, durante il corso di una sfilata da Fendi in uno stabilimento, una realtà che è sorta a Bagnaripoli, sulle ceneri di una fabbrica abbandonata da oltre 30 anni, che era un problema di inquinamento, di Ethernet, di occupazione abusiva e quant’altro c’è stata la sfilata per Pitti Uomo e la signora Fendi ha fatto una sfilata con dietro tutti I nuovi operari che sono stati assunti in questa fabbia ed è stato molto emozionante pensare come in un pomeriggio, in un’idea che nata in un pomeriggio insieme al management di difendi, poi grazie a quell’idea si sono creati oltre 400 posti di lavoro.
Per me è stata volumemente uno dei ricordi più significativi di questi dieci anni di mandato.
Speaker 0: Come una famiglia litigiosa, il fratello dice sempre all’altro fratello cosa dovrebbe fare. Renzi dice continuamente al PD cosa dovrebbe fare. Non so se è questo sanno, che è
Speaker 2: curioso questa cosa. Ora, parliamoci chiaro, tutta Matteo Renzi è stato segretario del Partito Democratico per diversi anni, ma la gran parte degli esponenti Italia Viva viene dal Partito Democratico, non tutte, altri vengono da formazioni più centriste, altri vengono anche da storia più di sinistra, però chiaramente Italia Viva nasce da una scissione interna al Partito Democratico, è anche un percorso, anche nel mio passaggio, non è che ho fatto un passaggio così detto in gergo, il salto della guaglia, Ma ho fatto un passaggio che era lineare nel percorso pulito che c’è stato, cioè un pezzo di PD si è staccato, è rimasto nell’ambito di tante coalizioni, soprattutto a livello locale nell’ambito del certo sinistra, però è un pezzo di PD. Da questo punto di
Speaker 0: vista è
Speaker 2: normale che uno vada a rivedere in qualche modo ciò che succede in parte
Speaker 0: del radio. È un vizio italiano questo.
Speaker 1: Come dice la candidata? Saccare di stesso campo?
Speaker 2: Beh sì, certamente, È una squadra diversa, fatta di amministratori che comunque, quasi tutti siamo amministratori, con un’esperienza importante alle spalle, quindi non assolutamente alle prime armi, ma un’esperienza amministrativa che peraltro nella maggior parte dei casi ha portato ottimi I frutti Stefania Saccardi penso sia rinunciato a tutto è stato un ottimo ministro.
Speaker 0: A questo proposito io vedo grande affinità tra Stefania Saccardi e Cecilia del Rey. Sì. Ho detto una bestialità.
Speaker 2: No, assolutamente.
Speaker 0: Ma questo vuol dire che potremmo vedere qualcosa in questa direzione?
Speaker 2: Allora… Ma
Speaker 0: da un punto di vista proprio politico, non per capire le poltroncine, le cose, le piccole alleanze, da un punto di vista proprio politico.
Speaker 2: Assolutamente, Raffaele, da un punto di vista politico, ma ti do la mia impressione, io non lo so se ci sarà, ti dico sinceramente, però sicuramente con Cecilia del Rey condividiamo tantissime idee. Cecilia del Rey è stata un esponente del Partito democratico di primo livello, bravissima, ha amministrato benissimo, rientra sicuramente tra I migliori amministratori che ci sono sulla scena filentina e non solo, ha idee riformiste che sono state quelle legate al partito democratico, ha idee propositiva, è una donna del fare, per me ci sono tutte le condizioni per potersi trovare.
Speaker 1: In questo momento Italia Viva…
Speaker 2: Ho detto che ci sono, ho detto per me, Per il sottoscritto ci sono tutte le condizioni perché la pensiamo praticamente su tantissime cose insieme.
Speaker 1: In questa fase, piano operativo comunale al voto, siete l’ago della bilancia, non a caso, come forze. Però facevamo una metafora calcista che ha preso in prestito da Stefania Saccardi rispetto al campo, agli alleati, ma parliamo proprio di calcio, parliamo di Viola Park che è stato associato in tutti questi mesi insomma a Casini al suo saper fare al suo rapporto con Commisso e Barone un rapporto migliore rispetto a quello che ha avuto oggettivamente Nerdella e Firenze, forse anche questo insomma è incontro rispetto a scelte di non possibili accordi, ma insomma veniamo al Viola Park. Ci sono stati in questi giorni un ricorso dei cittadini rispetto al parcheggio, al tar e delle parole pesanti anche di padre Bernardo rispetto a un’insostenibilità ambientale di una realtà del genere. Cosa possiamo dire rispetto a quello che era il suo intento amministrativo sul territorio che sicuramente ha impattato ma è stata una scelta che ha portato a una soluzione anche con la società.
Speaker 2: Allontanto dico una cosa, voglio subito togliere un mantra che a Bagnaripoli c’è questo consumo di suolo eccessivo per volontà dell’amministrazione comunale e che ci sia un’amministrazione comunale che non ha a cuore invece la sostenibilità e l’ambiente. Tutt’altro, io sono nato, cresciuto, questo territorio ci crescono I miei figli, io voglio il meglio. Sarei il primo dei pazzi a pensare all’opposto che il territorio sia consumabile all’infinito e che sia ripetibile e che questa cosa vada bene, assolutamente no. Noi abbiamo fatto quasi tutta rigenerazione, rivendico di aver stracciato delle previsioni urbanistiche invece molto impattanti, incluso quella dicevo prima, Fendi sorge su un’area dove dovevano venire quasi 200 appartamenti, e invece abbiamo fatto un’azienda che dà lavoro, con una riduzione di consumo di suolo e con alta sostenibilità. Il Viola Park è l’unico consumo di suolo, ma che penso sia nato sulla scia di uno sviluppo sostenibile vero, reale, perché se ci mettiamo sulle oline vediamo l’impatto è veramente molto ridotto e se lo guardiamo anche invece dalla pianura è senz’altro molto sostenibile e anche lì ha dato grande importanza al territorio e sorge proprio in prossimità della tramvia, quindi di un’area che comunque aveva un suo sviluppo e secondo noi è il migliore sviluppo che ci poteva essere, perché lì poteva anche nascere, lo dicono, senza nessun problema qualche appetito, per esempio un edificatorio di abitazioni, mentre invece c’è il Viola Parche.
Guardate, è un’area assolutamente verde, basta andare sulle colline e vederlo. C’è stata antapolemia anche sulla valle di Rimezano su cui c’è stata discussione, anche lì si può rivedere, non è stata approvata niente, è stato fatto una gran cassa probabilmente perché siamo vicini alle elezioni, ma in realtà si può totalmente rivedere anche lì per una realtà che ha giusto delle ambizioni di amplimento come l’International School of Florence e che va sostenuta perché è un’altra perla del comune di Bagnarripoli. Ma questo si può rivedere assolutamente, per cui non c’è questa visione. Per quanto riguarda alcune polemie ci sono state, ma più una relazione giornalista anche con padre Bernardo, che è un carissimo amico, ci siamo già chiariti, probabilmente preso anche dall’enfasi nell’ambito di una discussione così alta come un’iniziativa sulla pace in Israele, tra Israele, Palestina, insomma come quello sta succedendo a Gaza, si è fatto probabilmente anche trascinare ma ci siamo già chiariti insomma anche con padre Bernardo che è un carissimo amico e che sa bene come la penso.
Speaker 1: Ci sta dicendo che sul Viola Park c’è un’assunzione anche di una responsabilità di scelte che l’amministrazione poi promossa o bocciata in capo si deve assumere. Sul fronte invece Rimézzano c’è un’ampia disponibilità?
Speaker 2: Assolutamente, ma certo, sul Viola Park ormai non è solo e bello e finito, ma è sicuramente anche un fiore all’occhiello e tutti I cittadini conoscano un grande elemento qualitativo per il territorio. Sul Rimazzano, assolutamente, su quell’area lì si può assolutamente rivedere, I primi sono l’International School of Florence e ci sarà spazio e possibilità di discutere, vorrei si ridimensionarsi.
Speaker 1: Allora ci rivedremo perché questo
Speaker 2: è un tema caro ai nostri ascoltatori. Mi farebbe piacere, ma l’ho detta più riprese, anzi colgo questa occasione per dirlo, ma valutiamo veramente I fatti perché se ci atteniamo soltanto da alcune dichiarazioni politiche vicino alla campagna elettorale siamo fuori strada. Io lo dico con grande carezza, sono molto pragmatico, sono concreto e sono abituato a dire le cose come stanno. Se ci rimettiamo lì a veder per bene, vediamo e non è stata ancora approvato niente, per cui si può assolutamente visitare tutto il progetto, ma lo dico da tempo, ormai da mesi ed ogni occasione è sempre buona. Per quanto riguarda il ricorso altar, anche lì come ho chiarito con padre Bernardo quella dichiarazione, qui è un altro tema, non è una dichiarazione, è un atto puro, è un ricorso al tar, voglio parlare con I cittadini perché voglio anche loro rassicurare che non ci sarà un carico urbanista ulteriore, è un parcheggio assolutamente green, il terreno rimane permeabile, l’illuminazione è auto-illuminare, auto-productiva di energia con pannelli solari, è l’unica infrastrutturazione che c’è su tutta l’area per dare un po’ di luce, l’illuminazione poi è totalmente green, non comporterà impatto perché come è noto il Viola Park lavora ad intermitenza, non è un centro commerciale, lavora su alcuni eventi che devono però essere gestiti nella sosta.
Speaker 0: Torneremo con Francesco Casini prossimamente, stiamo facendo aspettare Gaiannani che è venuto a presentare nei nostri studi non aprite quella barra, un film, il titolo già, come dire, interrogante, che sarà presentato nei prossimi giorni sia a Firenze che a Prato, poi dopo c’è l’Angolo Rosso, Francesco Casino, dobbiamo salutarci, ci vediamo presto.
Speaker 2: Un saluto a tutti.”
Leggi l’articolo su: ControRadio.it
Leggi l’articolo su: ControRadio.it
Controradio testata giornalistica radiodiffusa registrata presso il Tribunale di Firenze (n. 2483 - 31/03/1976) - Controradio Srl, via del Rosso Fiorentino 2/b - 50142 Firenze Tel 055.73.99910 - P. IVA 03353190485 - Cookie Policy di www.ondemand.controradio.it - Privacy Policy di www.ondemand.controradio.it - Contattaci: [email protected]