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Tutti al voto!

Tutti al voto! Stefania Saccardi vicepresidente Regione Toscana

regia 29/02/2024


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Video: Tutti al voto! Stefania Saccardi vicepresidente Regione Toscana

Audio: Tutti al voto! Stefania Saccardi vicepresidente Regione Toscana

[Speaker 3]
Nuovo appuntamento con il nostro approfondimento politico, che di settimana in settimana ci accompagna verso l’appuntamento elettorale per le amministrative europee di giugno, quest’oggi nei nostri studi innanzitutto do il buongiorno a Raffaele Palumbo che mi ha raggiunto con la nostra ospite.

[Speaker 2]
Buongiorno e bentrovate, la nostra ospite questa mattina è Stefania Saccardi, che salutiamo e ringraziamo, candidata sindaca di Firenze per le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno per Italia Viva, Matteo 10-16, siate prudenti come serpenti ma semplici come colombe, questa mattina ci svegliamo più serpenti o più colombe?

[Speaker 1]
Ma io non mi sono mai sentita serpente per la mia natura, per la verità, faccio e cerco di fare la mia strada, cerco di dare un contributo alla mia città, avrei avuto sicuramente più convenienza a stare dove sono e a stare tranquilla, a non scendere in campo, ma credo che in questa situazione oggi, per quello che vedo nella mia città, ci sia bisogno di un atto di anche generosità e di mettersi a disposizione, almeno in questa fase, per provare a dare un contributo a un miglioramento della situazione di Firenze e per dare ai cittadini che non hanno più fiducia in questa amministrazione un’alternativa che non sia la destra, quindi per dare la possibilità a chi non condivide questa amministrazione di poter scegliere nel medesimo campo un’altra squadra.

[Speaker 2]
Vediamo che Stefania Saccardi è Assessore regionale dell’Agricoltura, Vicepresidente della Giunta regionale toscana, io ho usato una citazione biblica cercando di distanarla perché la Sardegna poi ha spavigliato le carte in maniera molto interessante, vedremo e non ce l’ho riuscito. Provaci tu.

[Speaker 3]
Quando ho sentito Raffaele che partiva con Matteo in realtà pensavo a un altro Matteo e più nella cronaca politica, ma in realtà tra il già e il non ancora siamo in questa fase interlocutoria che per un elettore a 100 giorni dall’appuntamento per le amministrative trovarsi con una candidata di Italia Viva a sindaco che appunto scende in campo con la disponibilità che lei ha spiegato proprio adesso e dall’altro sentir parlare di porta aperte, porte chiuse, strappi, apertura al dialogo, cosa succede dopo il voto sardo, cosa succederà durante la Leopolda che è alle porte, insomma è una fase ancora di attesa, forse a questo punto dobbiamo serrare le fila per capire davvero cosa l’elettore avrà davanti.

Lei come percepisce in città e in regione questa situazione in cui Italia Viva a seconda dei territori ha un’interlocuzione con il Partito Democratico particolarmente sofferente e altalenante per quanto riguarda proprio Firenze?

[Speaker 1]
Credo sia abbastanza normale che ancora le palle non siano ferme, il centro-destra non ha ancora scelto il proprio candidato, quindi voglio ricordare questo, e ancora il quadro non è preciso anche il quadro delle alleanze che è naturalmente fondamentale per riuscire a raggiungere la maggioranza, è certo che quello che è successo in Sardegna è un elemento che è stato interpretato come la necessità di rinsaldare un rapporto tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, credo che il caso della Sardegna sia un caso piuttosto particolare e territoriale, anche perché poi lì il candidato era il candidato, la candidata in questo caso del Movimento 5 Stelle, del Partito di Fonte e quindi il Partito Democratico è andato a rimorchio, più complicato vedo la possibilità che il candidato sia scelto dal Partito Democratico e che il Movimento 5 Stelle con la stessa generosità vada a sostenere un candidato del Partito Democratico. E soprattutto se è vero che le alleanze si fanno sui programmi e sulle prospettive, è certo che in regione toscana, nel comune di Firenze il Movimento 5 Stelle ha delle posizioni molto distanti dal programma di governo sia del comune che della regione, è all’opposizione sia in comune che in regione e voglio ricordare che noi siamo in maggioranza sia in comune che in regione, quindi lasciatemi dire particolarmente singolare che da parte del Partito Democratico ci si rivolga più facilmente nei confronti di chi ti ha fatto l’opposizione fino a 5 minuti prima rispetto a chi ti ha accompagnato nel programma di governo per tutti questi anni, però queste sono scelte che non comprendo ma che ovviamente sono legittime.

[Speaker 2]
Vedremo anche che cosa accadrà in Abruzzo, in Basilicata e in Veneto, sono altri tre test importanti, nello stesso tempo l’elettore e l’elettrice tra virgolette comune, che poi siamo tutti noi, hanno la sensazione che noi tre insieme sicuramente vinceremo, probabilmente al primo turno, ma io passo la mia giornata a dire io mai con lei, lei mai con me, eccetera, per cui il Movimento 5 Stelle vi vede come il fumo negli occhi e viceversa.

[Speaker 1]
Anche Sinistra italiana, che è stato il primo alleato scelto dal Partito Democratico e ha sottoscritto con Sinistra italiana una sorta di convenza d’escludendum nei vostri confronti.

[Speaker 2]
Dopodiché la Del Rey dice mai con il PD e via, via, via e potremmo proseguire. È un quadro difficile da comporre, dice lei, bene, non c’è ancora il cadere del centro-destra, non c’è ancora il tempo e in politica tutto è possibile. Portare forse contenuti forti, chiari, qualificanti, con dei punti non negoziabili e alti negoziabili probabilmente gioverebbe alla discussione politica capace di coinvolgere i cittadini e i cittadini comuni.

[Speaker 1]
Io credo che in politica si debba avere tutti un po’ di umiltà. Quando ci si approccia al dialogo con gli altri, con l’arroganza e con la presunzione di avere la sicurezza del risultato in tasca, diventa sempre complicato fare accordi. Qualunque accordo presuppone certamente un terreno valoriale comune prima di tutto, ma poi presuppone la disponibilità a un dialogo, ad un accordo in cui ognuno rinunce ad un pezzettino di se stesso per riuscire a mettersi insieme, ma quando uno si approccia dicendo questo è il pacchetto, questa è la tavola, è già apparecchiata, il menu è già fatto, il prezzo è anche già fatto, se ti puoi sedere ti siedi, diventa complicato sedersi a quella tavola.

[Speaker 2]
Soprattutto se gli altri commensali non la vogliono a quella tavola e viceversa.

[Speaker 1]
Esatto, in modo particolare quello, ed è appunto singolare, che si sia privilegiato il dialogo con chi alla fine non sta dentro quella maggioranza rispetto a chi ha governato con te fino a ieri. Io facevo un paragone l’altro giorno per spiegare quello che è successo, ma dicevo è come se io condivido lo studio con un collega per un sacco di anni e poi si cambia studio e per andare nello studio nuovo prima di sentire il collega con cui sono stato dieci anni insieme sento uno che sta da un’altra parte che mi dice sì sì io vengo in studio con te ma il tuo collega con cui sei stato dieci anni non ce lo voglio.

[Speaker 3]
In tutto questo però Saccardi quanto contano i tavoli romani perché pare ci siano due chiavi di lettura rispetto alle disponibilità e alle possibilità e quanto conta la dialettica Renzi Nardella perché insomma non sono state poche le stilettate l’uno nei confronti dell’altro c’è un personalismo in questa vicenda?

[Speaker 1]
Può anche darsi io non partecipo ai tavoli romani quindi faccio fatica a dirle già tanto se partecipo ai tavoli fiorentini della regione ma certamente può anche darsi che ci sia questo ma la politica svolge il suo ruolo quando esce dalle questioni di carattere personale e ragiona in termini generali noi qui stiamo facendo una proposta per governare una città per dare un futuro a una città per i prossimi cinque anni dove vivono tante persone dove ci sono tante situazioni di sofferenza dove ci sono le speranze di un futuro dove ci sono tanti giovani che guardano al futuro non possiamo permetterci di ragionare in termini personali sarebbe sbagliatissimo bisogna se abbiamo l’ambizione di fare politica con la più maiuscola che è la politica che a me piace bisogna provare a ragionare con una visione a lungo termine e sempre con l’idea di essere al servizio della propria comunità al servizio dei cittadini che hanno insegnato e noi non si deve essere servi di nessuno ma al servizio di tutti e questo credo la regola e quindi si deve prescindere dalle questioni carattere personale quindi io mi aspetto che si ragioni in questi termini e si ragioni nei termini un futuro della città non in termini personali e non credo francamente né da parte di Matteo Renzi né da parte di Dario Nardella che facciano prevalere le questioni di carattere personale rispetto a una visione politica generale.

[Speaker 2]
Un ospite d’onore ad una riunione dell’associazione 11 agosto quindi Tommaso Montanari ed altri era l’onorevole Quartini del Movimento 5 Stelle che noi in queste settimane abbiamo imparato ad assimilare a quel tipo di incontro fatto da Montanari, fatto dal Movimento 5 Stelle, forse poi vedremo anche una reunion con Dimitri Palagi eccetera eccetera. Che cosa osta ad un accordo con il PD a livello cittadino? Perché è una cosa come dire che si sta consumando con tanta difficoltà visto che dobbiamo prescindere anche dalle persone, anche se è comunque difficile.

Certo la politica è un’altra cosa, ma è fatta da donne e uomini.

[Speaker 1]
Tra i PD e l’associazione Montanari?

[Speaker 2]
No, tra i PD e Italia Viva.

[Speaker 1]
Non l’ho capito francamente, non l’ho capito. È chiaro che da un lato c’è stata una particolare attenzione del PD verso un alleato, che in questo caso è Sinistra Italiana, che ha posto dei veti e siccome evidentemente non si fidavano del PD gliel’hanno anche fatta firmare, pare un atto con cui si riservavano l’imprimatura rispetto all’implementazione dell’alleanza. Dall’altro certamente anche noi abbiamo chiesto al PD di sedersi al tavolo e di discutere in modo aperto, segnando anche qualche elemento di discontinuità rispetto all’amministrazione attuale.

Voglio ricordare che sia Cecilia del Re che la sottoscritta erano disponibili a sottoporsi delle primarie, al giudizio delle primarie, quindi noi abbiamo detto a questa amministrazione facciamo scegliere al popolo del Partito Democratico, anzi al popolo del centro-sinistra, cioè al popolo che dovrebbe partecipare all’elezione di quella maggioranza e noi ci auguriamo governi questa città e tutto questo è stato impedito sia a Cecilia che alla sottoscritta. L’amministrazione comunale ha fatto una scelta legittima, per l’amor di Dio, però ha fatto la scelta di andare verso una candidata che ha tutti i titoli per essere candidata, a sindaco non si discute nelle qualità della persona che io conosco a tanto tempo e peraltro stimo anche, ma ha fatto la scelta di far decidere la candidatura del centro-sinistra, in questo caso della coalizione, di farla decidere dalla nomenclatura del partito.

[Speaker 2]
Ma lei l’ha detto la prima volta che è venuta a trovarci, ormai sono passate diverse settimane, cioè se possiamo discutere e mettere insieme una cosa che possa essere funzionale al bene della città discutiamo, se non possiamo discutere e mi candido, lo disse prima di candidarsi in qualche modo.

[Speaker 3]
In tutto questo mi interessa arrivare a quello che dicevamo essere prioritario e presupponiamo anche per l’elettorato, i contenuti, il programma. Ha citato degli elementi di discontinuità rispetto all’amministrazione che avevate posto nella dialettica aperta con il Partito Democratico, quali sono questi elementi?

[Speaker 1]
Intanto io credo che bisogna partire da quelli che sono la percezione da parte dei cittadini dei problemi più sentiti. Sicuramente i cittadini di Firenze, a torto ragione, sentono il tema della sicurezza come un tema prioritario. Possiamo anche snocciolargli i dati sul numero dei reati, come a volte fa il Ministero dell’Interno, e dire che sono reati minori.

Ma non sono reati minori quando questi inducono la percezione, la sensazione di insicurezza nei cittadini che sentono di non poter vivere liberamente la propria città. Quindi serve, secondo me, un cambio di marcia su questo tema e serve una presa di coscienza più decisa. Secondo me questo tema è stato sottovalutato fino ad oggi anche da questa amministrazione comunale, anche da altri organi.

Il tema della sicurezza non è solo responsabilità dell’amministrazione comunale, lo so, non è che ho bisogno su questo di capire di chi sono i compiti e le responsabilità, ma certamente io credo che su questo fronte bisogna…

[Speaker 3]
Lei dice che non è stata affrontata nella chiave giusta anche nel dialogo, nel farsi sentire presenti, nel recepire quelle che erano le esigenze.

[Speaker 1]
Sì, secondo me c’è stata una sottovalutazione e una poca presa di coscienza di questo fatto, che parte anche da come si approcciano le piccole cose. Immagino che tutti ricordiate bene l’azione del sindaco quando ci fu qualcuno che imbrattò la facciata di Palazzo Vecchio e il sindaco intervenne in modo deciso, giustamente, e poi però l’amministrazione comunale decide, respinge un ordine del giorno che chiede all’amministrazione comunale di costituirsi parte civile nei confronti di quelle persone che vanno ad imbrattare Palazzo Vecchio, perché si dice si apre il dialogo. Si apre il dialogo sempre, ma la legalità si rispetta sempre e se si fa un danno nei confronti di un bene pubblico, il sindaco disse che quel giochino lì era costato, mi pare, 30 mila euro di soldi pubblici per pulire e risistemare la facciata, ci si costituisce parte civile e si afferma un principio per cui l’amministrazione comunale deve certamente dialogare con tutti, ma le regole si rispettano e si parte da queste cose qui per questi piccoli aspetti per affermare un principio che in fondo in una città ci si deve comportare secondo le regole sempre e si deve far rispettare le regole sempre e poi dopo si affrontano tutti i resti dei problemi naturalmente, ma partendo da questo io dico che secondo me il tema della legalità è stato un po’ sottovalutato, ripeto non è responsabilità del comune e basta, ci mancherebbe altro.

[Speaker 3]
Non vediamo Saccardi che questo possa essere elemento divisivo in una possibilità.

[Speaker 1]
Lei mi ha chiesto problemi, io gliele sto dicendo, questo è uno ma potremmo discutere su come è stata affrontata la questione dello stadio, si potrebbe discutere su come è gestito il decoro e la presenza e la manutenzione di questa città, è una città trascurata, è una città che sicuramente non vede un’amministrazione comunale presente, è una città nella quale non si sta attenti a coordinare i cantieri che si aprono, al di là del cantiere della tranvia che è il sacrosanto e che secondo me è un’infrastruttura sulla quale il comune sta lavorando bene, ecco quindi dico anche le cose su cui siamo assolutamente d’accordo, ma io credo che oggi serva un’amministrazione comunale che è più vicina ai cittadini, che i cittadini sentano che esiste e che prova a dare fortemente un contributo rispetto al futuro di questa città, è un’amministrazione che abbia le idee chiare sulla visione della città, a mio parere soprattutto in questa legislatura noi abbiamo visto provvedimenti così un po’ spot a seconda del vento che tirava, ma senza una visione precisa della città, potremmo parlare del turismo e di come prima abbiamo favorito in questo mandato gli affitti brevi e poi improvvisamente con un provvedimento a mio parere discutibile dal punto di vista della legittimità invece proviamo a fermarli, però dopo aver aperto il portale e aver consentito un periodo in cui c’è stato il bomba libero tutti, in cui tutti hanno iscritto i propri immobili per gli affitti brevi, quindi una politica secondo me

[Speaker 2]
che non ha una visione chiara della città, perché ha a che fare con immaginare la città del 2050 e non di questa sera, però a proposito di questa sera siamo veramente in chiusura perché tra l’altro c’è una candidata al premio Nobel per la pace che ci aspetta, però non possono chiedere…

Direi prioritaria rispetto alle nostre beghe fiorentine, sono tutte cose importanti, sono tutte cose naturalmente importanti, però questa sera arriva a casa stanca e sogna una coalizione ideale, ma in venti secondi, i sogni sono brevi.

[Speaker 1]
Noi siamo all’opposizione di questo governo, non sogno una coalizione con il centro-destra.

[Speaker 2]
Sto parlando naturalmente dello scenario fiorentino.

[Speaker 1]
Nello scenario fiorentino è evidente che i nostri primi interlocutori, per ritornare all’esempio dello studio di prima, sono quelli con cui governiamo in Regione e in Comune, però come sappiamo bene i matrimoni si fanno in due, da soli si vanno a preparare.

[Speaker 3]
La prossima scadenza sarà la Leopolda, vedremo da lì se qualcosa cambierà e se in queste settimane, insomma il mese di marzo, è fondamentale per definire equilibri, alleanze e anche definizione delle candidature in vista delle amministrative di giugno. Grazie per la sua disponibilità Stefania Saccardi per essere stata con noi.

[Speaker 2]
Grazie a voi, buona giornata. Grazie Stefania Saccardi che è stata con noi, ci sentiamo tra pochissimo, abbiamo un ospite speciale, ci separevamo prima, che viene dalla Bielorussia e che ci racconterà appunto di non violenza e di senso, potremmo dire.

 

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